Scandalo Sanità Basilicata: Che cos’è

Marcello Pittella è accusato di aver influenzato nomine e concorsi nella sanità Lucana. L’inchiesta riguarda anche la Campania e la Puglia

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Pioggia di arresti nella Regione Basilicata. Marcello Pittella, governatore e membro del Partito Democratico, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver influenzato nomine e concorsi nella sanità lucana. Sono finiti nel mirino dell’indagine anche il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Matera, Pietro QuintoMaria Benedetto, direttore amministrativo dell’Asm finita in carcere. Pietro Quinto ha annunciato, attraverso il suo legale Vicenzo Montagna, le sue dimissioni.

In totale sono scattate trenta misure cautelari. Tra i vari indagati posti agli arresti domiciliari spiccano il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria di Potenza, Giovanni Chiarelli, il direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza, Maddalena Berardi, e un dirigente del Centro oncologico regionale della Basilicata di Rionero, Gianvito Amendola e Vito Montanaro, direttore generale della Asl di Bari.

Scandalo sanità in Basilicata: il ruolo di Pittella

Interessi privatistici e logiche clientelari” veicolati da Marcello Pittella per amministrare in modo illecito la sanità lucana. Per tale motivo il gip Rosa Nettis, dopo aver accolto la richiesta di misure cautelari avanzata dal pm Salvatore Colella, avvalla l’ipotesi di “un sistema di corruzione e di asservimento della funzione pubblica a interessi di parte di singoli malversatori”.

Il governatore della Basilicata, accusato di abuso d’ufficio e concorso in falso, sarebbe stato il crocevia di “questa distorsione istituzionale nella sanità lucana“, in cui le assunzioni sarebbero servite sia a favorire “il consenso elettorale” sia come merce di scambio per “politici di pari schieramento che governano regioni limitrofe, come è il caso della Puglia e della Campania“. In riferimento a un concorso del 2015, continua il gip, Pittella “avrebbe suggerito… di accontentare tutti“.

Lo scandalo ha investito anche regioni come Puglia e Campania. Nel primo caso è stato fondamentale il ruolo del direttore generale dell’Asl di Bari Vito Montanaro, attivatosi per favorire un paio dei concorrenti ad alcune delle selezioni finite sotto indagine (quattro in totale), tra cui figura l’attuale responsabile dell’anticorruzione della stessa Asl di Bari, Luigi Fruscio.

Dalla Campania, invece, ha destato perplessità l’incarico affidato a Lucia Esposito nella direzione amministrativa al Centro oncologico regionale di Basilicata. Lucia Esposito non è indagata.

Scandalo sanità in Basilicata: il ruolo del vescovo di Matera

Tra gli altri sponsor, che non risultano indagati, gli inquirenti hanno individuato l’ex viceministro degli interni Filippo Bubbico (Leu). Mentre il vescovo di Matera Antonio Caiazzo, il deputato nonché ex sottosegretario lucano alla Salute Vito De Filippo (Pd), il deputato barese Gaetano Piepoli (Cd), e il questore di Matera, Paolo Sirna (tutti non indagati) avrebbero sollecitato Pietro Quinto, commissario straordinario dell’Azienda sanitaria, ad intervenire su altre questioni, come ad esempio la mancata assunzione del figlio di Piepoli alla Fondazione Matera 2019.

Quinto è accusato altresì di corruzione per aver affidato una serie di incarichi legali al professore di diritto amministrativo dell’Università di Bari, Agostino Meale, in cambio della sua disponibilità come relatore della tesi di laurea del figlio e dell’impegno per assicurargli un dottorato di ricerca.

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.