A buon intenditor poche parole: Storia, Significato ed Uso del Proverbio

Chi è in grado di capire al volo cosa gli viene detto non ha bisogno di tanti giri di parole. Una persona che ben si pone in una circostanza è propensa ad ascoltare e a comprendere subito così da non perdere tempo e mettersi immediatamente all’opera. L’origine del proverbio a buon intenditor poche parole, che racchiude tale significato, risale alla commedia Persa (lat. per Persiano) di Tito Maccio Plauto, noto commediografo latino (III-II sec. a.C.).

Le origini nella commedia plautina

L’opera riguarda una truffa ai danni del pappone Dordalo. Egli possiede una schiava, Lemniselenide, di cui lo schiavo Tossilo è fortemente innamorato; Tossilo vuole liberarla e con l’aiuto di un altro schiavo suo amico, Sagastrione, il quale gli presta denaro preso di nascosto dal suo padrone, riesce nell’intento pagando la somma pattuita con Dordalo.

Volendo i due schiavi però riprendersi il denaro, decidono di ideare una messinscena e quindi si fanno aiutare da un altro personaggio, Saturione, un parassita senza scrupoli e pronto a tutto, che subito mette a disposizione sua figlia come esca.

Infatti la giovane ragazza si traveste da persiana e viene accompagnata da Sagastrione, vestito anche lui da persiano, e presentata a Dordalo il quale decide di comprarla ad un prezzo più alto di quello di Lemniselenide. A questo punto entra in scena Saturione che vede sua figlia ridotta in schiavitù e dunque, infuriato, minaccia il pappone di condurlo in giudizio se non libererà la ragazza e non gli darà indietro la somma pagata; cosa che Dordalo farà immediatamente. La truffa ha avuto quindi successo e i due schiavi hanno riavuto indietro il loro denaro.

Origine del proverbio

Nel dialogo tra Tossilo e Saturione (scena VII, atto IV, v. 729) in cui si accordano sul da farsi, il secondo dice al primo Dictum sapienti sat est, ossia Al saggio basta una parola. In questo caso, la frase si riferisce al fatto che Saturione, ormai esperto di magheggi e complotti, non ha bisogno di altre spiegazioni da Tossilo perché egli è una persona che sa il fatto suo e quindi sa come comportarsi.

Significato oggi

Nel proverbio come noi lo conosciamo oggi la parola intenditor può avere una duplice valenza: da una parte riguarda proprio il significato vero del verbo intendere, cioè afferrare il concetto tramite intelletto e dunque capire, come anche avere una certa competenza, dimestichezza nella cosa per cui non occorrono altre spiegazioni; dall’altra invece si riferisce ad una persona che si presuppone sia attenta e sveglia.

Il detto infatti viene in questo senso utilizzato come forma di monito o un avvertimento rivolto da persone che vogliono mettere in guardia l’interlocutore da un’azione considerata un po’ sospetta ed ambigua. In entrambi i casi, comunque, il detto si appella alla facoltà della persona di saper captare alcuni segnali utili alla comprensione e all’azione. Il sunto di tutto ciò è uno solo e può essere espresso con un’altra frase, sicuramente più diretta e meno scenografica: chi vuol capire, capisca!